Il Cielo:
Una parte, secondo me, di importanza fondamentale nel presepio.Un
presepio ben realizzato senza un cielo ben fatto è sicuramente un' opera incompiuta.
E' vero che la parte fondamentale in un presepio è sicuramente la
Natività, ma, anche nella realtà, è impossibile non rimanere affascinati trovandosi
davanti un bel firmamento stellato. Si ammira veramente l' immensità e la bellezza del
Creato.
Non intendo dire che bisogna eguagliare la natura e ricreare un cielo
come quello reale, è praticamente impossibile. Qualche tempo fa ne ho visto uno favoloso,
ma era a Epcot, in Florida, e si trattava di un'attrazione costata milioni di dollari.
Divagazioni a parte, iniziamo.
Strutturalmente i concetti di base relativi a posizione e
illuminazione sono gli stessi e sono indipendenti dalle dimensioni.
Per realizzare il fondale invece, si possono usare materiali diversi, più o meno
adatti a seconda delle dimensioni.
Iniziamo con i materiali da usare per il fondale, in seguito
passeremo alla tecnica di illuminazione e infine alla realizzazione delle stelle.
Il fondale
Come ho accennato, la cosa migliore da fare è utilizzare del materiale
che sia adatto alla dimensioni del fondo da realizzare. Per un cielo di piccole dimensioni
va benissimo un foglio di cartoncino bianco, per uno medio, un foglio di masonite, per uno
grande occorre un telo. In un presepio di grandi dimensioni ho visto usare con successo il
vecchio schermo cinematografico della parrocchia.
Nel nostro presepio è stato usato un foglio di masonite delle
dimensioni di circa 270 x 170 centimetri verniciato di bianco.
Esistono in commercio dei fogli di masonite con un lato bianco (vedi Fig. 1).
Ci permettono di risparmiare il lavoro di verniciatura.
E' sempre preferibile usare un fondo rigido perché non permette la
formazione di pieghe che sono antiestetiche e molto difficili da eliminare.
Nei presepi di piccole dimensioni, dove lo spettatore è abbastanza vicino al cielo,
anche la più piccola piega risulta visibile.
Anche la realizzazione delle stelle risulta più semplice con il fondale rigido, come
vedremo in seguito.
Per fondali di dimensioni importanti dobbiamo per forza usare un telo di
dimensioni adeguate. Purtroppo, che io sappia, non esistono in commercio dei fogli di
masonite (o altro) di grandi dimensioni. Se comunque si è così bravi da riuscire a unire
tra loro più fogli in modo che non si veda la linea di giunzione, l'uso del fondale
rigido è sempre da preferire.
Installazione del fondale:
Il fondale non deve essere installato in piano come uno schermo
cinematografico, ma deve essere posizionato in modo da creare un angolo di circonferenza.
Il disegno di Fig. 2 mostra (dall'alto) la forma che il cielo deve avere
una volta installato.
La masonite si piega facilmente (entro certi limiti) senza problemi. Ovviamente non
dobbiamo esagerare altrimenti corriamo il rischio di romperla.
Se usiamo un telo invece, dobbiamo preparare un telaio che segua la stessa curvatura
del cielo. Allo scopo è possibile utilizzare del tondino di ferro. Il telo deve essere
applicato al telaio e tirato in modo da non creare delle pieghe. Questa operazione può
essere facilitata bagnando il telo con un flit.
La luce
Questo è l'argomento più importante.
Dalla qualità dell' illuminazione dipende la bellezza del cielo.
La luce deve essere distribuita in modo che il colore passi gradualmente da un
azzurro più chiaro, situato verso in basso, a un azzurro più scuro man mano che si sale.
Questo particolare è poco importante durante la fase del Giorno, ma
fondamentale durante le fasi di Alba, Tramonto e Notte.
In natura, durante queste fasi, il colore del cielo non è uniforme, ma passa
gradualmente da un colore più chiaro, all' orizzonte, a un colore più scuro verso la
volta celeste.
Per ottenere questo effetto dobbiamo illuminare il cielo da più punti:
- - Frontalmente.
- - Dal basso verso l'alto, lungo tutto il perimetro.
Per colorare la luce delle lampade useremo un foglio di gelatina
di colore adatto. Questi fogli sono usati nel teatro e nel cinema, sono facilmente
reperibili e coprono una vasta gamma di colori (vedere Tav. 1).
Le Fig. 5 e 8 mostrano la gelatina montata sugli
illuminatori. Possiamo utilizzarla anche per realizzare le luci del Tramonto e dell'Alba.
L' illuminazione frontale non pone grandi problemi.
La lampada, con la luce filtrata dalla gelatina, viene posta in alto
e orientata verso il cielo. Il solito foglio di alluminio per alimenti servirà a
orientare i raggi luminosi solo dove vogliamo. In Fig. 4 si può vedere la
disposizione della varie fonti di luce.
In Fig. 9 è possibile vedere la mia realizzazione.
L'aria calda prodotta delle lampade viene fatta fuoriuscire da una ventola posta nel
retro. L'aria fresca entra da alcune feritoie non visibili nella foto. Comunque, dato che
le lampade non restano sempre accese, il calore prodotto non è eccessivo.
E' possibile anche utilizzare un proiettore alogeno di potenza adeguata
(Fig. 9b). In questo caso però dobbiamo fare attenzione al calore prodotto perché queste
lampade scaldano molto e la gelatina, a contatto con il vetro, può incollarsi ad esso e
bucarsi.
Per la preparazione degli illuminatori posti in basso bisogna
spendere qualche parola in più.
La Fig. 4 mostra la disposizione rispetto al cielo.
Le Fig. 5 e 8 mostrano la realizzazione.
Nel realizzarli è importante che non ci sia molta distanza tra una lampada e
l'altra, altrimenti si avranno delle zone più luminose e altre meno.
Per ottenere un effetto più realistico i due gruppi di lampade
(frontali e inferiori) non si dovranno accendere insieme e con la stessa luminosità, ma
secondo il seguente ordine:
Luce frontale:
Viene collegata alle le luci del giorno, segue quindi
l'andamento di esse.
Luci inferiori:
Per l'andamento della luminosità fare riferimento alla Tav.
2.
La Fig. 6 mostra graficamente l'andamento delle varie fonti
luminose. Come si può vedere, la luminosità degli illuminatori inferiori non scende mai
al valore 0. Anche il valore massimo raggiunto è circa il 90% della max
luminosità.
Il valore stazionario al 25-30% della luminosità max è puramente
indicativo e dipende da diversi fattori quali la potenza delle lampade, la distanza dal
cielo, la trasparenza della gelatina. Nel mio presepio il valore ottimale è il 30%.
Purtroppo, questa indipendenza tra i due gruppi di lampade esige l'uso di
una centralina di controllo programmabile a più canali.
Queste centraline sono poco diffuse e abbastanza costose e,
sinceramente, le ho viste solo in pubblicità, quindi non ho mai avuto modo di provarne
alcuna. Nel mio presepio non ho questi problemi in quanto il Sistema di
Controllo, totalmente programmabile, possiede molti canali e la sua versatilità non ha
limiti.
Utilizzando una normale centralina a 4 canali
dobbiamo necessariamente collegare gli illuminatori inferiori all'uscita Giorno. L'effetto
ottenuto non sarà lo stesso perché la luminosità minima scenderà a valore 0.
Si potrebbe ovviare al problema in questo modo:
aumentare il numero delle lampadine all'interno degli illuminatori e
creare due gruppi di luci indipendenti. Le lampade di ogni gruppo sono disposte
alternativamente.
Un gruppo segue la luminosità del Giorno, l'altro invece rimane sempre acceso a
bassa luminosità. Per regolarlo al valore luminoso ottimale, basta collegarlo
a un interruttore 'dimmer'.
Anche in questo caso l'effetto riprodotto non è perfetto, ma è comunque migliore
del sistema precedente.
Le stelle
Contrariamente a quanto si può pensare, la loro
realizzazione risulta abbastanza semplice.
Saranno alimentate, insieme alla Luna, dall'uscita del canale Notte della centralina
di controllo. In questo modo la loro comparsa sarà graduale e non istantanea.
Possiamo realizzarle in diversi modi, a seconda del tipo di cielo installato.
- La proiezione:
Facile da realizzare. Uno o più proiettori per diapositive
puntati verso il cielo. All'interno, a posto della diapositiva, un foglio di cartoncino
oppure un pezzetto di pellicola nera cui abbiamo praticato dei piccolissimi fori. Sistema
adatto sia al telo che al supporto rigido. La messa a fuoco è difficoltosa a causa della
curvatura del cielo. Personalmente non lo ho mai realizzato.
- Le lampadine a pisello ricoperte:
Da utilizzare con il telo. Le ho usate diversi anni fa, quando le
fibre ottiche ancora non si trovavano in commercio. Si possono usare convenientemente
(sono ottime e economiche) le serie di lampadine bianche vendute per gli alberi di Natale.
Dobbiamo colorarle di nero immergendole in un barattolo di vernice oppure le possiamo
anche ricoprire con del nastro isolante sempre nero. Pratichiamo infine un piccolissimo
foro su un lato in modo da permettere alla luce di uscire. La stella così prodotta và
fissata dietro al telo del cielo facendo attenzione a non produrre pieghe. Per applicarla,
la si può cucire direttamente sul telo, oppure si può incollare usando del nastro
adesivo del tipo usato per imballare i pacchi.
Qualche consiglio per la parte elettrica:
Per non far scaldare troppo le lampade (il calore può sciogliere la
vernice o bruciare il telo) dobbiamo alimentarle con una tensione più bassa di quella
nominale. Questa condizione possiamo ottenerla in due modi:
1): Realizzare una serie di lampade il cui valore della
tensione di alimentazione (dato dal prodotto tra la tensione di alimentazione della
lampada e il numero di lampade usate) sia notevolmente maggiore della tensione di
alimentazione (220 V). Si può ottenere facilmente collegando in serie tra loro due gruppi
di lampade (identici) a 220 V.
2): Usare un diodo.
Deve essere inserito in serie all'alimentazione delle lampade così' da dimezzare il
valore efficace della tensione di alimentazione.
(Vedere la Tav. 3).
- Il foro:
Adatto al fondale rigido.
Dobbiamo praticare un piccolissimo foro (max 1 mm) in corrispondenza della stella. La
lampada la applicheremo nel retro, in corrispondenza del forellino. Verrà fissata al
cielo usando del comune nastro adesivo, avendo cura di inserire tra il nastro e la
lampadina un ritaglio di alluminio per alimenti.
(Vedere le Fig. 3 e 10).
- Le fibre ottiche:
Il sistema che preferisco insieme al foro.
Le possiamo vedere nell' ingrandimento della Fig. 10.
Non costano pochissimo, ma la loro versatilità compensa il loro prezzo.
Perché utilizzarle:
1): Con un diametro diverso, avremmo delle stelle di dimensioni
diverse.
2): Non trasmettono il calore, perciò sono sicure.
3): Basta una sola lampadina per illuminare le stelle di tutto il cielo
4): Si adattano facilmente al telo e riducono il problema delle
pieghe.
5): Con un semplice e economico meccanismo, che spiegherò
prossimamente, possiamo creare il tremolio per ogni stella.
(Vedere la Tav. 5).
Per fissarle al cielo dobbiamo sempre praticare un forellino del diametro della fibra
o leggermente maggiore, facendone uscire una piccolissima parte. Verificare che la parte
sporgente non sia troppo lunga altrimenti, anche se lo spettatore non vedrà la fibra, ne
vedrà l'ombra.
Il capo opposto lo uniamo agli altri provenienti dalle altre stelle. Per unirli
insieme potremmo usare del nastro adesivo o delle fascette fissacavo. La Fig. 11
mostra le fibre unite tra loro.
Ultime raccomandazioni:
Non dimentichiamoci che la sicurezza viene prima di tutto, quindi:
- Usare sempre materiale elettrico di ottima qualità.
- Eseguire sempre dei buoni cablaggi elettrici.
- Evitare di utilizzare cavi logorati oppure scoperti, specie se lavorano a
220 V.
- Tenere le parti soggette a tensione sempre lontano dall'acqua.
- Le lampadine non devono essere mai poste a diretto contatto con parti
infiammabili. Neanche con la gelatina colorata.
- Prevedere sempre spazi che permettano all'aria di circolare in modo da non
aver alcun accumulo di calore.
- In caso di dubbio, è meglio usare una ventola per far circolare l'aria e
raffreddare le parti interessate.
A complemento di questo
articolo, per vedere come realizzare il cielo, vai alla pagina seguente.
giacomo.casano@presepioelettronico.it |
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