Si tratta di una colonna corinzia in marmo, posta su un basamento a
gradini. Eretta dall'esarca bizantino Smaragdo nel 608 d.C. in onore
dell'imperatore d'Oriente Foca, che aveva fatto dono a papa Bonifacio IV
del Pantheon, la colonna è considerata l'ultimo monumento civile costruito
nel Foro Romano. Un tempo era sormontata dalla statua dell'imperatore ed è
alta 13,60 metri. Quando nel 1813 i lavori di sterratura della base della
colonna restituirono alla luce il piedistallo, fu rinvenuta l'iscrizione
che così recita: "Optimo clementiss(imo piissi)moque / principi domino
n(ostro) / F(ocae imperat)ori / perpetuo a d(e)o coronato, (t)riumphatori
/ semper Augusto / Smaragdus ex praepos(ito) sacri palatii / ac patricius
et exarchus Italiae / devotus eius clementiae / pro innumerabilibus
pietatis eius beneficiis et pro quiete / procurata Ital(iae) ac conservata
libertate / hanc sta(tuam maiesta)tis eius / auri splend(ore fulge)ntem
huic / sublimi colu(m)na(e ad) perennem / ipsius gloriam imposuit ac
dedicavit / die prima mensis Augusti, indict(ione) und(icesima) / p(ost)
c(onsulatum) pietatis eius anno quinto", ossia: "All'ottimo e
clementissimo e piissimo principe nostro signore Foca, imperatore
perpetuo, coronato da Dio, trionfatore, sempre Augusto, Smaragdo, già
preposito al sacro palazzo, patrizio ed esarca d'Italia, devoto alla sua
clemenza per gli innumerevoli benefici della sua pietà e per la
tranquillità procurata all'Italia e per la libertà conservata, pose sopra
questa altissima colonna questa statua della sua maestà, fulgida per lo
splendore dell'oro, a perenne gloria di lui, e la dedicò il primo giorno
del mese di agosto, nell'undicesima indizione, il quinto anno dopo il
consolato della sua pietà". La colonna non appartiene al 608, che si
riferisce invece all'anno in cui la statua fu dedicata, ma apparteneva
evidentemente ad un monumento più antico, probabilmente del II secolo d.C.,
riutilizzato: la leggenda vuole che provenga dal tempio di Hercules
Victor, o, come più comunemente conosciuto, tempio di Vesta, forse
conseguenza del fatto che i due monumenti risultano quasi contemporanei e
che il tempio del Foro Boario risulta privo di una colonna. Le lodi
esagerate dell'iscrizione non possono farci dimenticare il modo in cui
Foca arrivò al potere nel 602, ossia con l'assassinio del suo predecessore
Maurizio e dei suoi cinque figli. Di carattere violento e di aspetto
deforme, era odiato a Costantinopoli, soprattutto per la sua politica di
devozione a Roma, che si concretizzò, come già accennato, con la donazione
alla città e al papa del Pantheon. Nel 610 Eraclio lo cacciò dal trono e
gli fece mozzare la testa. |