La costruzione dell'arco di Settimio Severo risale al 203 d.C., come si
ricava dall'iscrizione, per celebrare i primi dieci anni del suo impero. I
rilievi, molto erosi, celebrano le vittorie dell'imperatore in Partia
(attuali Iraq e Iran) e in Arabia. In origine, la scritta sulla sommità
dell'arco era dedicata a Settimio e ai suoi due figli, Caracalla e Geta,
ma, dopo la morte di Settimio, Caracalla fece assassinare Geta e
cancellare il suo nome dall'arco. Nonostante ciò, sono ancora ben visibili
i buchi dove erano inserite le lettere del suo nome. Si tratta di un arco
a tre fornici, alto metri 20,88, largo 23,27 e profondo 11,20. L'arco, di
travertino e mattoni, è interamente rivestito di marmo. La superficie è
animata da quattro colonne composite per facciata, poggianti su alte basi.
Al di sopra dell'arco, come appare da una moneta del 204 che lo
rappresenta, era una quadriga di bronzo con gli imperatori. Durante il
Medioevo, il fornice centrale, mezzo sepolto e in rovina, fu utilizzato
come negozio di barbiere. Nello stesso periodo, era stata addossata
all'arco una torre di proprietà dei nobili Brachis e fu per questo motivo
che il luogo assunse l'appellativo di "Le Brache". |